Contagi in aumento, Toma riferisce in Consiglio. Bocciata la proposta di una Commissione speciale per l’emergenza. Bordate dalle minoranze che escono dall’Aula in segno di protesta
L’emergenza Covid al centro del Consiglio regionale. Dopo la notizia della scorsa settimana circa il Tavolo Covid che tornerà a riunirsi nella sede di via IV Novembre, le minoranze di Palazzo D’Aimmo questa mattina arrivano in Aula con una Proposta di Legge per l’istituzione di una Commissione speciale per affrontare l’emergenza. Richiesta, quella di PD e 5 Stelle, appoggiata anche dall’ex governatore Michele Iorio e che mira a rendere partecipe l’Aula di quanto sta accadendo in regione, così come intende aprire alla possibilità di collaborazione per poter meglio affrontare le esigenze del territorio in un momento così drammatico.
A preoccupare sono, infatti, i numeri dei contagi in costante aumento, così come gli ultimi decessi. Il tutto alla luce di un’effettiva riorganizzazione del sistema sanitario che potrebbe arrivare solo dopo il picco della pandemia a cui già sembra si stia assistendo.
Alla richiesta, che sarà bocciata dall’Aula e alla quale farà seguito la protesta delle minoranze che abbandoneranno l’Aula, segue l’informativa del governatore.
Toma fa sapere che il commissario ad acta, Giustini, ha firmato proprio ieri il decreto per il piano di potenziamento della rete territoriale. A breve anche i lavori, conclusi entro 4 mesi, per il centro Covid nell’ex hospice del Cardarelli, così come il potenziamento delle Usca e il rafforzamento della rete dei laboratori per i tamponi che potranno essere eseguiti anche dai privati.
Toma parla anche del potenziamento dei controlli che, per tramite della Protezione Civile nazionale, vedrà il Molise poter disporre di 2 infermieri, un medico militare per il sistema drive-in, nonché 3 operatori amministrativi per il tracciamento.
Focus anche sulla questione trasporti e scuola dove però il Governo regionale ha deciso di non intervenire decidendo di non rimodulare gli orari dei bus, dopo che le singole scuole, in base all’autonomia, si stanno organizzando in base alle singole esigenze degli istituti.
Quando, dopo l’informativa del governatore, la proposta delle minoranze subisce lo stop, scoppia la bagarre e dopo dichiarazioni di voto al vetriolo, Pd, Cinque Stelle e il consigliere Iorio decidono di abbandonare l’Aula.
“Finché Toma sarà fortunato, potrà contare su molti amici. Se invece ci saranno delle nubi, sarà completamente solo. Parafrasando Ovidio, faccio una previsione di repentino isolamento. Ed è quanto non volevamo. Abbiamo proposto una forte condivisione e corresponsabilità. Nel momento più critico e buio dalla nascita della nostra regione. Volevamo esserci e fare la nostra parte. Invece è stato alzato l’ennesimo muro”, il commento della capogruppo Pd, Micaela Fanelli.
“È stato rifiutato – prosegue la dem – l’aiuto e il sostegno delle minoranze, respingendo la proposta di legge istitutiva di una Commissione speciale per l’Emergenza Covid in Consiglio regionale, che avevo chiesto, con procedura d’urgenza, insieme ad altri colleghi consiglieri. Mettendo da parte ogni differenza politica, avevamo offerto l’occasione di poter condividere proposte, percorsi e, soprattutto, responsabilità, nel momento più difficile per la Regione Molise dalla sua istituzione. All’orizzonte dell’immediato futuro, si stagliano nubi pesanti e minacciose sulla sanità, sull’economia, sul tessuto sociale. E solo due sono le strade percorribili: restare soli, come scelto da Toma, ovvero di confrontarsi con le minoranze e tutti gli stakeholder per individuare, insieme, le soluzioni più adeguate, assumendoci, tutti, le responsabilità delle scelte.
Un’offerta di sincera e leale collaborazione, presuntuosamente respinta da Toma, sempre più isolato, sempre più incapace di gestire, la drammatica situazione sanitaria, sociale ed economica del Molise, per la quale il Consiglio regionale è stato deliberatamente e nuovamente escluso. E drammatica – dice ancora la Fanelli – è stata la relazione del Presidente sullo stato di fatto dell’emergenza: verbi al futuro, lavori infrastrutturali ultimati a primavera, incapacità nel gestire l’ordinario, nessuna visione sulle azioni straordinarie da mettere immediatamente in campo per arginare la pandemia. Sulle misure connesse, come i trasporti per la scuola. O sui pagamenti del click-day, in ritardo per la stragrande maggioranza dei beneficiari. O il sostegno per le fasce più deboli. Il rebound era atteso da sei mesi, e molto di più poteva e doveva essere fatto. Avremmo potuto, insieme, studiare, capire, decidere, condividere le soluzioni, dimostrare un Consiglio regionale unito nell’emergenza, seppur legittimamente diverso nelle posizioni politiche. Un merito, se avesse accettato la nostra offerta, non delle opposizioni, ma del Presidente stesso, che invece ha deciso di continuare così come fatto finora: da solo e in maniera sbagliata”.
“Hanno altre proposte valide per fronteggiare questa emergenza o non vogliono neppure ascoltare le nostre? Hanno capito finalmente che bisogna fare rete o continueranno ad ubbidire alla volontà di Toma, che solo al comando, ci sta affossando ogni giorno di più?”, chiede in maniera sarcastica il consigliere Facciolla.
Parla, invece, di strumentalizzazione dell’emergenza il capogruppo Andrea Greco che rimarca come la maggioranza abbia disatteso lo stesso appello alla collaborazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Il governatore – scandisce il portavoce pentastellato – ha dimostrato anche oggi di non avere alcuna intenzione di collaborare e rendere partecipi le minoranze nelle decisioni importanti per i molisani. Tutto ciò è assurdo, dovete conoscere la verità”.